martedì 29 maggio 2007

Una risposta a Stefano

Mi riferisco al Blog di stefano Zonato (http://zonori.blogspot.com/) -> Quando va buca ...
e alle risposte di Peraro.
Mi sono accorto che il mio commento diventava troppo lungo e quindi lo pubblico sul mio scarso e scarno Blog:
Ciò che ha espresso Stefano con la consueta proprietà e correttezza di linguaggio non è però proprio una novità. Ai corsi per istruttori/Tracciatori ecc. a cui ho partecipato quale relatore, la teoria dei punti bingo è sempre stata una delle più dibattute. Il buon Macolin, manuale Svizzero la cui prima pubblicazione risale alla “nostra notte dei tempi”, già 20/25 anni fa metteva in guardia dalla collocazione di punti in zone simili. Walter non perde l'occasione di lanciare frecciate, ma chi sovrintende ora il settore formazione della federazione, è anche quello che ha organizzato e tenuto in prima persona corsi tracciatori a molti Trentini che, a mio modesto avviso sono diventati degli ottimi esempi di quello che un tracciatore deve essere. Ti faccio dei nomi: Emiliano Corona, Gabriele Bettega, Carlo Cristellon, Fabio Hueller, Andrea Rinaldi e tanti altri che, seguendo un corso serio (non via e-mail) con relativo esame serio, non solo fatto di testi sacri ma di esempi pratici, sono una sicurezza per chi viene a fare le gare da noi. Poi si sa, anche i Maestri sbagliano, come ho sbagliato io i tempi a Sella nella Sprint, come li ha sbagliati Adriano Bettega a Prato come ha sbagliato alcuni abbinamenti Maurizio ad Aviano, come ha sbagliato i tempi di alcuni categorie Janos a Tarvisio, come ha sbagliato il livello tecnico del percorso nella H12e D12 lo stesso Stefano l'anno scorso a Marcesina.
I testi sacri sono utili, e sinceramente, anche le analisi del dopo gara di Stefano sono estremamente interessanti e stimolanti; il lunedì è uno dei primi siti che apro e Stefano dimostra ogni giorno di più la sua straordinaria capacità di analisi e di sintesi. Ma quello che conta in questo momento per uscire da questa situazione di confusione, è fare formazione in modo serio, organico e semplice, con una struttura di quadri tecnici fluida e chiara e, soprattutto, che possa essere rispettata e che venga rispettata.
Da quanti anni non si verifica se il Tracciatore o il Direttore di gara sono iscritti agli albi? Dov’è sparita la regola che lo imponeva per le gare Regionali oltre che per quelle Nazionali? A chi giova perdere tempo e denaro per diventare Tracciatore o Direttore di gara se poi nessuno si cura (e non si è curato negli ultimi anni) di verificarlo? Quanta formazione “centrale” ha fatto la Fiso nell’Ultimo decennio? E’ davvero stato un bene decentrare i corsi per figure così importanti come il Tracciatore ed il Direttore di Gara? Non è che alcune situazioni che Stefano analizza nei suoi resoconti settimanali siano frutto dell’incapacità di molti Comitati e/o delegazioni di organizzare e gestire corsi “SERI”? E non è che, da anni ormai, manchi un coordinamento reale tra le figure tecniche fondamentali e che questo porti ad una conseguente disomogeneità di intrepretazione?

Secondo il mio modesto parere vanno riviste le politiche di formazione e, soprattutto, vanno semplificate nella loro burocratizzazione mentre vanno senza dubbio valorizzati i ruoli chiave anche attraverso una maggiore "severità" di giudizio. Infatti, cosa serve avere quasi 700 tecnici su 3500 tesserati se poi in attività saranno 50/60? Perché non “obbligare” i vari tecnici a corsi di aggiornamento specifici alla loro funzione (le giornate di formazione sono un piacevole momento di ritrovo, ma gestite come sono state negli ultimi anni non servono ad una mazza!)?
Insomma, un pò più di "rigore", a costo di essere impopolari, ma nel contempo riconoscimento dei ruoli, senza però dimenticare MAI che siamo un popolo di volontari.